lunedì 25 aprile 2016

Recensione: "Giostra di sangue", di F. Orrico e G. Tarricone


Autori: Fabio Orrico e Germano Tarricone
Titolo: Giostra di Sangue
Editore: Echos Edizioni
Anno di pubblicazione: 2015
Formato: cartaceo

Trama:

La città eterna è insieme sfondo e organismo vivente in questo thriller labirintico, abitato da personaggi memorabili: Patrizia, una poliziotta determinata e protettiva; Faedi, vecchio cronista, il cui cinismo scatena per la seconda volta la furia di Nero; Paul Dimmer, militare in congedo, che vive unicamente per placare la sua sete di vendetta.In una Roma luminosa e oscura si gioca la partita definitiva tra questa moderna incarnazione del male e Chiara: una partita estrema la cui posta è la possibilità di una vita normale. Chiara ha diciannove anni ed è in procinto di vivere la sua prima storia d'amore. Tutto, nella sua vita, potrebbe essere bellissimo. Ma Chiara è anche l’unica sopravvissuta a un letale serial killer, Nero, un angelo vendicatore venuto a riscattare le debolezze degli umani attraverso l'ecatombe di ciò che è puro.

Recensione:

Da quando ho il blog, ho ricevuto tanti libri... Tutti in formato elettronico. "Giostra di sangue" è il mio primo cartaceo ed è tutta un'altra soddisfazione..! E visto com'è andata, sono felice che il mio primo cartaceo sia stato questo...
Detto questo, entriamo nel vivo della storia..!

Chiara è la protagonista. Ha diciannove anni. Ha gli occhi verdi, incastonati in un viso pallido, quasi di porcellana. Limpidi, ma tristi. Di una tristezza impenetrabile. Chiara è un riuscito ritratto di una ragazza vulnerabile e appena uscita da un incubo.
Quando la incontriamo, è riuscita a sfuggire ad un serial killer ed è sotto il programma di protezione della polizia.
Chiara
esce dal romanzo, per indurre nel lettore un'intensa empatìa, dolcezza e desiderio di protezione.
Il racconto procede con il tentativo di Chiara di ricostruirsi una vita normale. L'Università, una prima storia d'amore.
Un tentativo a tratti dolce e a tratti perseguitato dall'incubo passato. Nonostante tutto, si percepisce in esso una tenue fiammella di speranza.
Mentre si cerca di tenere accesa questa tenue fiammella però, il serial killer si avvicina sempre più a Chiara per finire la sua opera...

Normalmente, essendo gialli e thriller i generi che preferisco, sono imperturbabile.
Questa volta, invece, fin dalle prime pagine, ho ammesso candidamente di provare paura. E non era ancora successo niente..!
Segno che la suspense, il senso di una figura nera che stava per colpire, erano efficaci.
Il racconto è intervallato dalla storia della genesi del killer. Un godibilissimo ritratto a tinte cupe, bestiali e primitive dell'ambiente dei giostrai. Il nostro assassino cresce nella famiglia di un demonio, ed è il frutto di un terribile peccato...
Visto che più di tanto su di lui non posso dire, per non rovinare la sorpresa, godetevi un ritratto di suo padre:

Un re demente. Questo pensava Laura Mecozzi, maestra elementare, mentre fissava l'uomo seduto di fronte a lei. I suoi colleghi, preside compreso, le avevano detto che era una follia andare a parlare con quegli zingari. [...]
Grottescamente seduto su una poltrona bordata di velluto rosso, in mezzo a uno spiazzo delimitato dalle roulotte. Il feudatario di un medioevo post atomico.
"Sul quaderno c'è una nota - disse Laura - lei avrebbe dovuto firmarla e accompagnarlo a scuola il giorno dopo. Non ha fatto nè l'una nè l'altra cosa."
L'uomo la fissava senza dire niente. L'impressione di essere presa in giro sarebbe stata fortissima, se non fosse stato per quello sguardo. Uno sguardo vuoto [...] Uno sguardo capace di togliere ogni sorriso dal volto dell'interlocutore.
L'uomo era sulla sessantina. Benchè l'aria primaverile fosse ancora fredda, stava a torso nudo senza apparente disagio. Aveva un fisico asciutto e muscoloso, un fascio di nervi che lo percorreva come un fregio.

Dell'assassino posso solo dire che la sua opera è una fusione di tortura e della sua formazione nell'ambiente dei giostrai.
Terribile, certo. Ma francamente affascinante.
Più ancora che gli omicidi in sè, dell'opera del serial killer è dato risalto alla caccia e alla paura che si accumula lungo il percorso della suspense. Pungente ed efficace.
Attorno a Chiara e al killer ci sono tanti personaggi. La materna, e tosta, poliziotta Patrizia (ecco, se c'è un'osservazione che posso fare, su di lei avrei preferito qualche parola in più, ad un certo punto. Purtroppo non posso scendere in particolari visto che non devo rovinare la sorpresa a chi verrà dopo di me). Il giornalista senza scrupoli, Faedi. Il fidanzato di Chiara, Sergio.
Piacevole l'irruzione di un personaggio che sembra venire direttamente dal cinema americano... Paul Dimmer, ex militare, padre di una delle ragazze uccise, in cerca di vendetta. La sua comparsa, come un angelo vendicatore (e tormentato), è bella.

I luoghi fanno da sfondo alla vicenda.
La storia è ambientata ai giorni nostri a Roma, dove Chiara viene portata per protezione.
Ma i luoghi del crimine sono sparsi in un triangolo di territorio fra Udine (vicino a dove vivo io), Vicenza e Rovigo.
Fa sempre piacere leggere in un libro il nome di luoghi vicini a casa... Pollice in su per la citazione del
risotto coi bruscandoli! (Una ricetta anche di qui...)

Di questo libro mi resterà impresso il personaggio di Chiara, a cui è impossibile non affezionarsi.
E anche l'idea dei protagonisti che incontrano il male, che fa perdere loro l'innocenza e, forse, li cambia. Verso dove chissà... Bello, il dubbio lasciato aperto.

Al di là di qualsiasi aspetto positivo, il punto fondamentale di un libro, secondo me, è in quanto tempo lo leggi una volta che l'hai cominciato, e come.
Quando lo inizi e lo continui in ogni momento libero e lo finisci in brevissimo tempo... E' andata, ti è piaciuto sul serio. Io ho finito "Giostra di sangue" in due battute e mezzo di lettura, nel giro di due-tre giorni, quindi con in mezzo solo le pause strettamente necessarie ad avere una vita.

Per questo motivo, e per la sua componente horror, che ho trovato un pò nuova fusa con il genere del giallo, che ho apprezzato, lo consiglio.

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