domenica 5 luglio 2015

Recensione: "Caffè con panna" di Leah Stewart


Gran delusione per "Caffè con panna" di Leah Stewart. Tanto per cominciare, mentre il titolo prometteva che fosse una commedia che aveva a che fare col cibo... non era così. Per essere precisi poi, il caffè con panna ha un ruolo minimo, nella storia, forse compare una volta, e non gli viene nemmeno data tanta importanza.

Ad ogni modo, la trama:
La vita di Cameron potrebbe stare tutta in una scatola di cartone. L'infanzia trascorsa spostandosi da una città all'altra le ha insegnato a non mettere radici. Ora, a trent'anni scarsi, l'unica persona con cui festeggiare San Valentino è Oliver, il suo ultranovantenne datore di lavoro con cui condivide l'appartamento e che ama come fosse un padre. Certo pranzare tutti i giorni con tramezzini al formaggio non è il massimo, ma fa parte di una routine che per Cameron ha il fascino di una vita serena e senza intoppi.
Fino a quando Oliver non le porge una lettera che porta la firma di Sonia, l'amica da cui, quindici anni prima, aveva creduto di non potersi separare mai. Pomeriggi sul divano a rivedere per la centesima volta Dirty Dancing, notti intere trascorse a confidarsi i più intimi segreti... Poi un furioso litigio le aveva divise e da allora non avevano più saputo nulla l'una dell'altra.
Sono passati otto anni ormai, ma Cameron non ha la minima intenzione di riallacciare i rapporti. Se non fosse per un misterioso pacchetto che Oliver le chiede di recapitare di persona a Sonia.
Intraprende così un viaggio che la riporterà indietro, tra ricordi che riaffiorano ed emozioni mai dimenticate. Un viaggio pieno di sorprese e di incontri inattesi, alla scoperta dell'amore, dell'amicizia, e soprattutto, di sè stessa.


Che dire... mi spiace dirlo, ma veramente insalvabile. La protagonista, Cameron, vive questa vita tranquilla col suo datore di lavoro 92 enne... Datore di lavoro significa che fa la badante, in soldoni.
Questo Oliver è un brav'uomo, l'adora. La prima parte, della convivenza con Oliver, della vita tranquilla con quest'uomo che le fa un pò da padre, è la più carina.
Poi viene quello che dovrebbe essere il pezzo forte del romanzo.
Cameron che s'incammina in questo viaggio "pieno di sorprese e incontri inattesi".........................
Mm, sinceramente a me non sembra che succeda un bel nulla in questo viaggio.
Fa un lungo viaggio che è semplicemente lungo..........
Poi sì d'accordo fa un incontro... un suo amore di gioventù. Ma "pieno di sorprese"..... mi sembra esagerato da dire. Credo che chiunque indovinerebbe come va a finire.
E questa grande amicizia rotta per misteriosi motivi, da cui quasi mi aspettavo uno sviluppo pieno di emozioni per il lettore........
Mah, basti dire che quando arriva a casa sua, non la trova neanche, questa sua amica Sonia. Sonia ha tipo tagliato la corda dall'incontro cruciale.
........... Eh?
Così gira e rigira Cameron la cerca per un pò, riflette sul passato, ci racconta la sua storia.
Tutta strana.
Per dire.
Cameron aveva i genitori che la maltrattavano.
Oh, ma non le hanno mica mai fatto del male... (!)
Sì a volte si tiravano i piatti, a volte erano molto strani ma alla fine dei conti..........
Oh, non le hanno mica mai fatto mancare niente.......... (!)
E Sonia, la famosa amica.
Sonia aveva una madre che era un incubo, ci si perde a raccontare quanto incubo fosse questa donna.
..... Ma sfugge cosa c'entri con lo sviluppo della storia.
Dopo tanto tribolare a cercare questa Sonia, le due finalmente s'incontrano. Si scopre il motivo per cui avevano rotto quest'amicizia. Forse è l'unico momento abbastanza interessante. Perciò almeno quello non lo svelo.
Le due parlano, si raccontano, si chiariscono.
E poi..?
E poi finisce, no? Basta.
Dopo un lungo, lunghissimo tratto, praticamente da quando Cameron si mette in viaggio, in cui ti annoi a leggere. O speri che succeda qualcosa per cui il romanzo si rovescia e diventa bellissimo.
Magari, e parlo per me, si parla finalmente di cucina.
Mai.
Bene.
Per dire, il caffè con panna, che attraeva e poteva far credere ad un commedia sui dolci...
In realtà il nesso è che Oliver, il datore di lavoro di Cameron, prendeva sempre il caffè con due cucchiaini di panna. Quindi ciò che dà il titolo al romanzo è una cosa che viene tipo nominata due volte nelle prima venti pagine della storia e non ha nessun nesso col resto.
Alla fine l'unica cosa che resta è il sollievo che sia finito.

Voto: 5



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